Castle Rock, Oregon, 1959. Quattro ragazzini sulla soglia dell'adolescenza decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca di un coetaneo scomparso pochi giorni prima. Un viaggio lungo la ferrovia che si rivela un percorso di formazione e dal quale i quattro torneranno cambiati, quasi pronti ad affrontare la vita. Stand by me è tratto da un racconto (The body) del maestro dell'horror Stephen King. Ma non lasciatevi fuorviare, perchè non è un film di paura. E' un racconto delicato sull'infanzia e sul passaggio, a volte duro e doloroso, all'età adulta. I quattro protagonisti (Gordie, Chris, Teddy e Vern) si troveranno, nell'ultimo weekend dell'estate '59, ad affrontare forse per la prima volta i fantasmi delle loro paure di diventare adulti. Diversi sono i momenti del film che segnano una sorta di spartiacque generazionale: l'incontro con Milo ed il temibile cane Chopper, l'attraversamento del ponte ferroviario, la notte nel bosco, la caduta nello stagno di sanguisughe, il ritrovamento del cadavere e lo scontro con il gruppo dei ragazzi adulti. Da ciascuna di queste "prove" usciranno finalmente fuori le personalità dei protagonisti.Strutturato come i più classici viaggi di formazione e con intento quindi in parte nostalgico di un passato cristallizato, Stand by me si differenzia però dalla cornice delle storie americane di adolescenti ribelli, pur partendo dallo stesso contesto. Qui i protagonisti sono i "fratelli minori" che non sono ancora adolescenti, ma che si affacciano alla vita adulta guardando ancora da fuori la contestazione ed il malessere adolescenziale. Il loro è un viaggio alla ricerca del riscatto e dell'identità, con una prospettiva malinconica e riflessiva. Un racconto sensibile e profonfo dell'approdo alla vita adulta.
Per saperne di più: il titolo del film si rifà alla canzone di B. E. King Stand by me presente, insieme ad altre canzoni degli anni 50, nella colonna sonora. Trama, recensioni e curiosità qui.
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